Competenze vs. Carattere: La sfida nella selezione del personale nell’ospitalità

Introspezione, comunicazione efficace, ascolto, intuito, disposizione alla positività: no, non sono le caratteristiche di un bravo terapeuta, o meglio non solo. In questo caso, mi sto rivolgendo a un’altra categoria professionale e, se ne fai parte, ti consiglio di dedicarmi pochi minuti. Mi riferisco, infatti, a coloro che appartengono al mondo della ristorazione e dell’ospitalità e che, nello specifico, lavorano in sala (camerieri, maître o sommelier). 

Figure autorevoli del settore, come il noto Chef Tommaso Arrigoni, invitano a riflettere sull’importanza dell’aspetto psicologico nella selezione del personale di sala, marcando chiaramente come questo non vada trascurato nella scelta delle risorse idonee: 

Un buon carattere può aiutare le risorse a formarle meglio e ad avere un risultato migliore. Il candidato che ha una preparazione favolosa ma ha un brutto carattere, purtroppo non può fare questo lavoro. La differenza in sala la fa, tra le tante cose, proprio il saper capire le esigenze dell’ospite.

Mostrando sensibilità e acume verso un trend di grande attualità in sempre più realtà lavorative, Arrigoni spinge verso una visione ideale per cui quello tra competenze e “buon carattere” dovrebbe essere nei fatti un autentico binomio. Anzi, laddove questi due elementi non siano presenti in maniera compenetrante, addirittura sarebbe il “buon carattere” ad essere prioritario rispetto alle competenze.

Calma, non c’è da spaventarsi! Per quanto la predisposizione al pubblico e alcune delle caratteristiche elencate siano innate, in molti casi si sottovalutano le proprie capacità, ad esempio, di ascolto, semplicemente perché non si è abituati a compiere questa azione e perché non se ne conoscono i vantaggi per se stessi e il proprio interlocutore: ascoltare attivamente significa avere un riferimento chiaro delle esigenze e delle azioni da compiere. 

Cosa significherebbe ciò nel contesto a cui ci stiamo riferendo? Significherebbe sicuramente: “affrontare” la sala offrendo un’esperienza che risulti soddisfacente per il cliente; affrontare la propria preparazione in maniera serena anche nell’accogliere i feedback; contribuire al successo del locale.

Provare a ragionare in questo modo anche sulle altre azioni (comunicazione efficace, disposizione alla positività, ecc.) potrebbe rivelarsi un ottimo esercizio per migliorare la propria professionalità e diventare risorse ricercate e indispensabili!

 

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